L’angolo del terapeuta

Noi donne-lavoratrici

di Domitilla Spallazzi – Ifrep Roma

 

Noi donne-lavoratrici… Siamo stanche di andare sempre di fretta e di essere sempre impegnate a fare qualcosa… Capita addirittura di svolgere due o più attività allo stesso tempo: organizzare i prossimi impegni e intanto riordinare la casa, fare la lista della spesa e, contemporaneamente, scrivere una relazione!

Sentiamo forte il desiderio di fermarci… tuttavia, ogni volta che sembra di poter godere di un felice riposo, nella nostra mente si fa avanti l’idea che potremmo fare qualcos’altro ancora ed il tempo del riposo diventa un’altra occasione per sfinirci… fare quello che nei mesi precedenti avremmo voluto fare, ma che non abbiamo avuto il tempo di fare!

Sembriamo proprio il ritratto di quelle donne sempre impegnate descritte dalla psicoterapeuta americana Anne Wilson Schaef nel suo libro “Meditazioni per donne che hanno troppo da fare”.[1]

E’ un libro (che mi ha regalato una cara amica) per donne lavoro-dipendenti, schiave dell’iperattività e della fretta, occupate a prendersi cura degli altri. Per ogni giorno dell’anno c’è una meditazione, preceduta da una citazione, che termina con un breve pensiero. Ne ho scelte due, buone per ogni momento dell’anno.

“ IPERATTIVITA’ ”

Sono una donna lavoro-dipendente. Se non lavoro, faccio ginnastica. Se non faccio ginnastica, mangio. Non mi fermo mai, dalla mattina alla sera. Terry

Alcune di noi hanno modellato la propria vita su quel personaggio dei cartoni animati che corre sempre. Saltiamo giù dal letto: bip, bip. Carichiamo la lavatrice in modo che possa fare il bucato mentre noi facciamo ginnastica e la doccia: bip, bip. Nove minuti per truccarci e pettinarci. Sette minuti per preparare il caffè e vestirci. Cinque minuti per fare colazione e stendere il programma della giornata: bip, bip. Stendere i panni, afferrare il cappotto, il borsellino, la ventiquattr’ore e uscire di corsa: bip, bip.

Dopo una tale routine mattutina, la maggior parte delle persone sarebbe già esausta, mentre noi abbiamo appena iniziato: bip… bip…

“Forse è importante ricordare che non sono stata creata per essere lo struzzo Bip-bip, anche se lui e io abbiamo alcune caratteristiche in comune“. (p. 240)

 

 

“ SOLITUDINE ”

Proprio come l’acqua, che può rispecchiare chiaramente il cielo e gli alberi soltanto se la sua superficie non è increspata, così la mente può riflettere la nostra vera immagine soltanto quando è tranquilla e completamente rilassata. Indra Devi

Non accade certo di frequente che le nostre menti siano “tranquille e completamente rilassate”. Riusciamo a renderci conto che il tempo per la solitudine è altrettanto importante per il nostro lavoro del tenerci informate, del preparare le nostre relazioni o del pianificare i nostri compiti? Come dice Brenda Ueland:” La tua anima sta diventando spaventosamente sterile e si sta inaridendo: sei così sbrigativa, veloce ed efficiente nel fare una cosa dietro l’altra che non ti resta tempo per far sì che le tue idee sopraggiungano, si sviluppino e splendano dolcemente”.

Dobbiamo dare tempo a noi stesse e alle nostre idee. Se non lo facciamo, neppure noi potremo “splendere dolcemente”, e non riusciremo a sentire la voce del nostro Io.

“La solitudine non è un lusso. E’ un diritto e una necessità“. (p. 341)

Per concludere, un’ultima pillola, buona anche per gli uomini che “hanno troppo da fare”:

“Devo cercare di ricordare che, quando prendo del tempo per me stessa, ho molto di più da offrire a me stessa, al mio lavoro e a chi mi sta vicino”. (p. 338)

Domitilla

 

[1] Wilson Schaef A. (1992). Meditazioni per donne che hanno troppo da fare. Milano: Longanesi