Nella sede di Roma, la focalizzazione specifica è stata: “La dimensione dissociativo-traumatica e le sue conseguenze sul piano clinico: implicazioni per una cura responsabile dalla prospettiva dell’ATSC”. Il docente invitato a partecipare al nostro convegno con una Lectio Magistralis è stato il prof. Benedetto Farina, Professore Associato in Psicologia Clinica  presso l’Università Europea di Roma (UER). Il prof. Farina, avendo maturato negli anni molta esperienza sul legame fra i disturbi dissociativi e il trauma, anche in collaborazione col prof. Liotti, ci ha offerto un interessante contributo, che ha messo in luce le ricadute della dissociazione sulla qualità dei processi cognitivi che caratterizzano lo stato dell’Io Adulto in Analisi Transazionale Socio-cognitiva (ATSC). Il funzionamento dello Stato dell’Io Adulto in ATSC è stato proprio il filo conduttore del convegno. Tutto è iniziato il mattino presto quando un gruppo di docenti coadiuvato da un gruppetto di allievi del IV anno, si sono messi all’opera per accogliere i partecipanti e rendere fluido il passaggio di materiale e informazioni riguardo gli ambienti in cui si sarebbero svolte presentazioni e workshop. Dopo pochi minuti il clima respirato era di curiosità, entusiasmo, gioia per essersi rivisti con colleghi di vecchia data. E’ stato bello vedere molti giovani colleghi piantonati ed emozionati vicino ai loro poster che oltre ad essere interessanti per i contenuti colpivano per la cura e la creatività con cui erano stati pensati e creati. Dopo i suoi saluti carichi di emozione ed orgoglio, Susanna Bianchini, direttore dell’Ifrep, ha dato avvio ai lavori tracciando la linea unificatrice fra i convegni delle diverse sedi e ha introdotto il tema incentrando nello Stato dell’Io Adulto la funzione mediatrice e organizzatrice dell’agire umano.

Diverse sono state le presentazioni nella mattinata, quella iniziale del prof. Farina, in contesto assembleare, a cui hanno fatto seguito i contributi di diversi docenti della scuola, dall’intervento di Maria Luisa De Luca e Massimo Gubinelli sulla Funzionalità e disfunzionalità dello Stato dell’Io Adulto alla luce della neurobiologia interpersonale e degli studi sulla funzione esecutiva; da Carla de Nitto che con un caso clinico ha presentato la frammentazione del Sé e processi di integrazione in terapia; a Maria Teresa Tosi con un interessante contributo che ci ha aiutati a cogliere la funzione morale all’interno della relazione psicoterapeutica come funzione trasversale e sempre presente; a Mara Scoliere col suo originale contributo in cui ha usato la finestra di tolleranza come possibile modo per spiegare il funzionamento della persona facendo riferimento all’ATSC; infine a Paki Papagni che ha presentato l’uso dell’ATSC come strumento utile nelle relazioni affettive disfunzionali genitori-figli.

Finisce così la prima parte del convegno e i partecipanti si organizzano per il pranzo indirizzati nei diversi posti di ristoro avvertiti dall’organizzazione   per poter accogliere e prendersi cura al meglio del loro palato!  

Il programma del pomeriggio è stato ricco e stimolante e le persone si sono mosse nei vari spazi dedicati ai workshop e alle relazioni con curiosità, partecipazione e interesse. Sono stati presentati dei workshop realizzati sia da colleghi formati presso la nostra scuola che da collaboratori, mentre in un’aula si sono susseguiti altri interventi. Ognuno degli Autori ha potuto condividere con i colleghi proprie aree di interesse e di approfondimento stimolando così il confronto e la discussione. E’ stato bello vedere e scoprire da parte soprattutto dei colleghi più giovani come il nostro modello teorico sia flessibile e permetta possibilità di intervento in ambiti diversi. Ecco alcuni temi presentati“ L’etica in azione: la cura respons-abile in psicoterapia per promuovere benessere”(Silvana Bove, Domitilla Spallazzi e Mariella Rizzi); “Un caso di suicidio del coniuge: quando e quanto la dimensione dissociativa ha valore adattivo? Quando trattarla per evitare esiti disfunzionali?”( Silvia Barrera, Daniela Di Legge, Roberta Salvatori), “La responsabilità come cura: la promozione della responsabilità personale nella relazione terapeutica”( Christian Giordano); “Il conflitto di coppia: un’occasione per ri-innamorarsi” (Claudia Viola); , “Mi voglio operare: valutazione e sostegno psicologico del paziente obeso candidato a chirurgia bariatrica“(Francesca Focà); “La dissociazione come protezione dell’Adulto e la protezione dell’Adulto nella dissociazione: una possibile lettura degli Stati dell’Io ATSC secondo la teoria Polivagale di Porges”; (Francesca Giordano), “Trauma, resilienza e Stile d’attaccamento: prospettive e interventi alla luce dell’ATSC” (Nadia Fratter, Stefano Iapichino); “Formare gli insegnanti attraverso l’ATSC e sostenere i processi integrativi dell’Adulto in un contesto multiculturale” (S. Tauriello, L. Bastianelli, S. Bianchini, C. Caizzi, C. D’Aversa, C. de Nitto, R. Giacometto, M. Gubinelli, M. Rizzi).

Ecco le altre relazioni: Adriana Naldi, Greta Sinico, “Connettersi con l’altro per ricucire le ferite”; Fabio Rossi, “L’intervento psicologico di Emergency nel sisma del centro-Italia“; Laura Nicolai, “Dall’io al noi: cura e responsabilità nel lavoro di equipe”; Lucia Orlando, “L’applicazione pratica dell’ATSC in un servizio di riabilitazione infantile”.

Un’altra interessante sezione del Convegno è stata quella dedicata ai poster, affissi dalla mattina di fronte al desk del Convegno e commentati e spiegati dagli Autori all’inizio del pomeriggio. Molti colleghi hanno trovato nella formula del poster uno strumento utile per raccontarsi e presentare idee innovative e metodologie di lavoro con l’ATSC. Ecco i titoli e gli Autori: Celani, Giordano C., Marcocci, “Il Centro Psike: nuova proposta sul territorio di Roma per un’accoglienza responsabile dell’unicità della persona”;

Corso, Capri, “La cura e la responsabilità: come un genitore accompagna il figlio nell’orientamento scolastico”; Cellai, Di Pucchio, Ferraccioli, Giordano E., Grano, Pastorelli, Tardani, “Ri-incontriamoci… e poi? Co working: lavorare insieme e prendersi cura”; Tauriello, Bastianelli, Bianchini, Caizzi, D’Aversa, de Nitto, Giacometto, Gubinelli, Rizzi, “Talking: a scuola con i migranti. Formare gli insegnanti per una relazione educativa di cura e responsabilità”; Spallazzi, “Cura e responsabilità: l’ATSC e l’Amoris Laetitia si incontrano”; Ceridono, Sanseverino, Tauriello, “Quando la formazione diviene cura responsabile di chi si prenderà cura: l’esperienza clinica degli allievi all’interno dell’IFREP”; Annessi, Basili, Celani, Musone, Rossi, Vizzaccaro, ”Elementi interpretativi dei Disturbi della Condotta e possibili linee d’intervento alla luce dell’AT e dell’ATSC”.  

Come potete notare il programma del convegno è stato ricco e intenso ma ciò non ha condizionato il clima che si è respirato di rilassatezza e calore umano. I colleghi di diverse generazioni si sono ritrovati e hanno goduto del senso di appartenenza incontrandosi fra loro e con  i vari docenti. E’ stato bello sperimentare e tornare a confermare che accanto al rigore scientifico del modello teorico dell’ATSC, il senso di appartenenza, il contatto umano rispettoso e la costruzione di legami caratterizza  il percorso formativo dell’IFREP e rimane stabile nel tempo.

Silvana Bove e Silvia Tauriello – Ifrep Roma