Ma allora posso!

Ciao, mi chiamo Luca e svolgo la professione di medico da 3 anni nel campo della salute mentale. Continuo ad essere in formazione su diversi fronti, sin da prima della laurea. Frequento l’IFREP da un anno. Sin dai primi passi nel mondo della salute mentale, iniziando a costruire la mia esperienza professionale e umana in questo campo, mi sono reso conto di quanto fosse importante l’approccio alla persona nella sua interezza, di quanto sia importante per me costruire una “borsa di attrezzi” ricca e versatile, come lo è l’animo umano e la grande gamma di esperienze personali.

Aver assistito ad un open class e all’open day di presentazione dell’approccio teorico della scuola, mi ha permesso di dire – fortunatamente per me – “Ma allora posso!”. Quei due momenti – uno più teorico dell’altro, ma entrambi “esperienziali” e molto ricchi anche di aspetti pratici – mi hanno fatto comprendere nello specifico come posso realizzare un percorso di formazione di me stesso su tanti fronti: ho visto in atto come gli studenti intervenivano in merito alla formulazione di un caso clinico, guidati dal docente, ma in un modo che non avevo mai visto prima; era estremamente libero, spontaneo, e nel contempo lucido, analitico, riflessivo, ricco e sfaccettato da angolature diverse. Ricordo ancora il mio sorriso di scoperta e di sorpresa: non avevo spesso considerato la possibilità di poter guardare un fenomeno psicologico, umano, esperienziale, da cosi tante angolature diverse.

Vidi questo vividamente quando una delle studentesse, che presentava al gruppo il caso clinico della sua paziente, raccontò di un dialogo avvenuto in terapia. La paziente le chiese un consiglio in merito ad un problema e la studentessa, con grande calore e umiltà, in modo – capisco ora, per me – competente, le rispose: “Chi conosce di più sé stessa è lei stessa”. Ora vedo la ricchezza di questo approccio alla persona e credo che abbia forti radici proprio nell’integrazione dei modelli teorici presi come risorsa dalla comunità scientifica della scuola; nell’umanità dei docenti che la costituiscono e che investono il proprio tempo, le proprie menti, le proprie azioni nel lavoro di formazione; nell’umanità degli studenti impegnati in un lavoro personale e di gruppo e nello studio applicato dei contenuti teorici.

Ora posso dire che quel “posso” che mi sono detto si sta svolgendo grazie al gruppo dei colleghi, grazie ai docenti – così tanti e così diversi l’uno dall’altro – ed è una grande possibilità che mi do per crescere umanamente e professionalmente.

Luca Floris, 1° anno 2017, SSPC-IFREP, sede di Cagliari