30 anni di presenza dell’Istituto di Formazione e Ricerca per Educatori e Psicoterapeuti nel Nord Est

di Raffaele Mastromarino – Ifrep Mestre

 

Nei primi mesi del 1987 Giorgio Tonolo prospetta a Pio Scilligo la possibilità di aprire a Pordenone una sede distaccata dell’Istituto di Ricerca dei Processi Intrapsichici e Relazionali (IRPIR) appoggiandosi a un grande e prestigioso Istituto dei Salesiani (in quel periodo non esisteva ancora l’Istututo di formazione e ricerca per educatori e Psicoterapeuti – IFREP ). Dopo un approfondito studio sulla fattibilità, Pio decise di aprire con il sostegno organizzativo di Giorgio nei primi giorni di ottobre di quell’anno, il corso di Specializzazione in Psicoterapia. Cominciò così il primo anno di formazione con Pio e Maria Luisa De Luca che si alternavano nel fine settimana ogni mese. Chi andava a Pordenone doveva organizzarsi per fare le teorie, le terapie di gruppo e le supervisioni. Il lavoro era molto esperienziale e, alla fine del week end, i partecipanti comprendevano bene perché gli incontri venivano chiamati “maratone”: la domenica sera erano esausti! Di quel primo gruppo facevano parte alcuni  allievi che nel corso degli anni sono diventati parte dello staff dei docenti della scuola, prima a Pordenone e poi a Mestre, tra questi: Catia Martorello, Rita Reschiotto, Maria Livia Seriani, Antonella Venneri, Claudia Furlan.

L’anno successivo Pio, mi chiese di unirmi a lui ed a Maria Luisa nella formazione di un secondo primo anno e in seguito, nei due  anni successivi, si  affiancarono a noi come responsabili di gruppo rispettivamente Mara Scoliere e Maria Gioia Milizia. Il gruppo dei docenti che venivano da Roma cominciava ad essere sempre più nutrito, ed i viaggi erano occasione per confrontarci e stringere una forte amicizia che dura tutt’ora. A me, devo dire, questi viaggi………..sono “costati” anche il fidanzamento ed il successivo  matrimonio!!

Ricordo ancora, come fosse ora, una volta in treno con Maria Luisa e Cinzia Messana dissi:“ ragazze (a quell’epoca erano ragazze), mi faccio una pennichella, mi raccomando svegliatemi quando stiamo per arrivare a Pordenone”. Al risveglio chiedo loro: “Dove siamo?” e Cinzia con area serafica mi dice: “Ora te lo dico” e, leggendo il cartello della stazione che stavamo lasciando, scandendo le diverse sillabe dice: “Siamo a Por-de-no-ne”. Vi lascio immaginare la scena……..alla stazione successiva all’una di notte abbiamo preso un taxi che  ci ha riportati a Pordenone.

In quel periodo veniva per la docenza anche Lucia Fruttero e si rese anche disponibile, per diversi anni, ad andare almeno una volta ogni 15 giorni, assieme a Pio, per le terapie individuali. Bisognerebbe farle un monumento per la devozione e la professionalità che ha messo nel prendersi questo incarico!!

Le cose cominciavano ad ingranare e la macchina organizzativa funzionava bene, e Giorgio mi chiese di organizzare una formazione per i suoi collaboratori dell’Istituto Ricerche e Interventi in Psicologia Educativa e della Socializzazione (Iripes), una associazione fondata  da lui e che lavorava nelle scuole e sul territorio nell’ambito di progetti di prevenzione e promozione alla salute. Tempo prima, avevo chiesto a Pio se fosse possibile affiancare alla scuola di Psicoterapia dell’Irpir, un’attività in campo socio educativo, tenendo presente che tra i collaboratori avevamo diverse persone competenti in tale ambito. Fu così che avviai il progetto di un percorso formativo realizzato con la collaborazione di alcune persone, tra le quali: Davide Ceridono, Maria Gioia Milizia, Milena Rosso, Piero Beltreme, Maurizio Maltese.  Quando Giorgio mi fece questa proposta, non mi sembrò vero di poter realizzare tale attività: e così a Pordenone nel gennaio del 1991, parallelamente alla scuola di psicoterapia,  fu varato il primo biennio per operatori in campo socio educativo.

Quella fu anche una grande occasione per formare i collaboratori, sia dell’Irpir  che dell’Iripes. Nel frattempo,  per ragioni fiscali, si era costituito l’Ifrep che  avrebbe affiancato l’Irpir nel portare  avanti le attività di formazione.

Qualche tempo dopo, per questioni organizzative, l’attività della scuola di Psicoterapia venne trasferita a Mestre ed i corsi del biennio per operatori in campo socio educativo, in collaborazione con Giorgio Tonolo e l’Istituto Superiore Internazionale Salesiano di Ricerca Educativa (ISRE) nell’isola di San Giorgio. Provammo a trasferire anche la scuola di Psicoterapia a San Giorgio ma, al primo incontro dell’anno, ci fu una tale nebbia che nessuno potè arrivare all’isola e ciò scoraggiò Pio, anche perché molti trainees venivano da diverse parti del Veneto e la sede di San Giorgio era scomoda.

Qualche tempo dopo, Ernesto Gianoli, che si è  formato nella nostra scuola di Psicoterapia di Roma ed aveva curato il passaggio della sede da Pordenone a Mestre,  per diverso tempo ospitò a casa della madre i docenti che venivano da Roma. Ernesto che collaborava sia con l’IFrep che con l’ISRE,  progettò e realizzò un biennio di Counselling all’ISRE focalizzato ad acquisire competenze psicologiche, facendo riferimento ai contenuti appresi  all’IFREP. Per realizzare questo progetto, si è avvalso di diversi collaboratori formati nel nostro istituto di Pordenone,  dando loro una grossa possibilità di utilizzare  sul campo le competenze  apprese e di diffondere una cultura psicologica basata sul rispetto e la cura delle persone in un’ottica umanistica esistenziale.Come ha sostenuto Giorgio Tonolo in occasione del Rincontriamoci a Pordenone nel settembre 2015, l’esperienza del biennio per operatori in campo socio educativo e la preparazione di professionisti competenti , ha reso possibile la realizzazione di quello che oggi è l’Istituto Universitario Salesiano Venezia (IUSVE), un Istituto affiliato all’UPS, che attualmente ha diversi corsi in campo psico socio educativo, compreso il corso di Laurea in Psicologia.

Dopo il riconoscimento dell’Ifrep da parte del Miur, il trasferimento a Mestre e l’acquisto della attuale sede in Via Sabotino, seguirono alcuni anni di splendore, con tutti gli anni pieni (due gruppi per anno) e col passare del tempo, in modo graduale, vennero sostituiti diversi docenti che venivano da Roma, con altri che avevano finito in modo brillante la scuola.

Nel frattempo il modello teorico e applicativo proposto nella formazione, cominciava ad arricchirsi sia  con il modello interpersonale della Benjamin che portò, col passare degli anni, allo sviluppo del modello che oggi contraddistingue la nostra scuola l’Analisi Transazionale Socio Cognitiva (ATSC) , sia con l’apertura del Centro Clinico, che offre agli studenti del terzo e quarto anno di formazione di sperimentare ciò che  apprendono con la supervisione sistematica dei  docenti della scuola. Questo Centro, oltre a fornire una grossa opportunità di apprendimento da parte degli allievi, vuole offrire a persone sul territorio una terapia a basso costo (un piccolo ticket che permette di coprire le spese dei questionari usati nel Centro, utilizzati anche come dati per fare ricerca da parte del laboratorio di ricerca dell’Ifrep – LARSI-fondato da Pio e ora portato avanti da alcuni collaboratori coordinati da Davide Ceridono).

In questi anni, si sono avvicendati nel ruolo di responsabili del centro clinico, mettendo a disposizione i loro diversi talenti, prima Catia Martorello, poi Raffaela Barbon e ora Stefano Iapichino.

In concomitanza della morte di Pio e il proliferarsi su Mestre di altre scuole di Specializzazioni in Psicoterapia,  la scuola ha cominciato ad avere una flessione di iscritti, fino ad arrivare progressivamente, nel gennaio del  2017 dopo 30 anni, a non poter aprire un primo anno di formazione.

Questa situazione, anche se preoccupante, ci ha stimolato a riflettere sul modo in cui avevamo curato la pubblicità della scuola fino a quel momento, lasciata  solo al passa parola di nostri ex allievi. Per reagire a questa situazione, il gruppo di collaboratori si è confrontato sistematicamente facendo squadra e sotto l’attenta guida di Susanna Bianchini, che nel frattempo era diventata la direttrice della scuola al posto di Pio,  abbiamo cominciato ad attivare diverse iniziative per promuovere la nostra scuola.

Un’ esperienza interessantissima, che ha avuto anche un grande successo e che ci ha anche permesso di bilanciare i conti con la diminuzione degli iscritti, è stata la progettazione e la realizzazione di un Master sulla genitorialità  voluto da Susi Bianchini con la collaborazione scientifica di Monica Guarise e Iris Anfuso.

Questa iniziativa ha avuto così grande riscontro, che è stata esportata anche a Roma e a Cagliari.

Abbiamo anche pensato di curare i contatti con i nostri ex allievi che avevamo in effetti un po’ trascurato e perciò il 27 settembre del 2015,  presso la sede dei Salesiani di Pordenone, la struttura in cui avevamo cominciato la nostra avventura nel nord est, abbiamo  organizzato un evento denominato “ Ri-incontriamoci”. Questa esperienza ha avuto un buon riscontro, ed è stata una bella occasione per permettere agli ex allievi e docenti di  rivedersi e  scambiarsi le esperienze svolte dopo il termine del training.

In seguito a quell’esperienza, ascoltando le richieste di alcune persone che avevano partecipato a quell’incontro, Maria Gioia Milizia ha organizzato una formazione che illustra come usare il sistema ricatto nel lavoro con le coppie ed il sottoscritto ha proposto un approfondimento su come usare il Modello della Ridecisione con i pazienti.

Un’altra iniziativa che ho trovato interessante poiché ha coinvolto gli studenti che stavano frequentando il quarto anno, insieme a Raffaela e Maria Livia Seriani,  è stata quella di aver organizzato un evento formativo a Trieste per illustrare sia l’ATSC, che alcuni risultati di una ricerca condotta dal LARSI sul Centro Clinico di Mestre.

Un altro evento creato con l’intento di  far conoscere la nostra scuola è stato, in collaborazione con Catia Martorello e il referente della formazione dello Jusve Nicola Iacopini un workshop nel quale io ho presentato e fatto fare esperienza di come si lavora con i gruppi, facendo riferimento al modello dell’ATSC.

Infine quest’anno  si è organizzato,  con l’intento di proseguire l’esperienza del “Rincontriamoci” e per festeggiare i 30 anni della nostra presenza sul territorio del Nord est, un convegno dal titolo: “Cura e Responsabilità: sviluppo dell’attaccamento dal bambino all’adulto: prospettive e interventi con l’ATSC”, invitando da Roma la prof. Grazia Attili dell’Università La Sapienza di Roma e la prof. Marina Miscioscia (collaboratrice della prof.  Simonelli) dell’Università di Padova. Questi inviti hanno avuto anche  lo scopo  di creare contatti con docenti universitari per far conoscere e promuovere la nostra scuola. L’esperienza del convegno e i festeggiamenti realizzati sono descritti e riportati in un articolo curato da Monica Guarise pubblicato  in  questo Irpirino.

Gli sforzi fatti sono stati premiati riuscendo ad avere un numero sufficiente di studenti per riaprire il primo anno di training sperando di continuare a lungo, come abbiamo fatto in questi anni, di  creare cultura e formare professionisti competenti,  con un quadro di valori che si basa sul rispetto e la cura delle persone.

Raffaele Mastromarino – Vice Direttore Ifrep Mestre