Ce.P.I. IFREP (Centro di Prevenzione e Intervento)

Un contesto di apprendimento dove il sapere, il sapere fare e il saper essere si incontrano.

di Davide De Villa, Annacarla Senesi, Stefano Iapichino

 

In ciascuna sede della Scuola Superiore in Psicologia Clinica (SSPC-IFREP) opera un Centro di Prevenzione ed Intervento (Ce.P.I.), una eccellente intuizione del nostro fondatore, l’amato e compianto prof. Pio Scilligo, che permette un contesto privilegiato e protetto di apprendimento clinico.

Il Ce.P.I. è infatti finalizzato sia a offrire agli specializzandi una concreta opportunità di pratica terapeutica ed esperienza clinica, sia a promuovere benessere negli utenti che si rivolgono al Centro. Nel Ce.P.I. si offre un servizio di psicoterapia breve rivolto a chiunque abbia superato i 18 anni di età. Il percorso prevede 2 colloqui iniziali per la valutazione della richiesta, la raccolta anamnestica e la somministrazione di una batteria di questionari, a cui seguiranno 21 incontri di psicoterapia breve e 2 colloqui di follow-up (verifica). L’intervento mira a favorire la crescita e lo sviluppo delle competenze personali delle persone che ne usufruiscono. Un valore aggiunto riguarda il fatto che è richiesto solo un piccolo contributo iniziale per spese organizzative; tutto il resto è gratuito.

La ricaduta professionale per gli allievi del 3° e 4° anno, coinvolti in questa esperienza, è notevole in quanto partecipano in prima persona nel lavoro clinico che conducono, con la supervisione costante dei docenti. Il sapere, appreso durante il training, si traduce in un saper fare clinico con una significativa crescita professionale e personale.

 

La lunga esperienza del Ce.P.I. ha permesso di promuovere un lavoro di “aggiustamenti” in itinere, arrivando ad avere una struttura flessibile e funzionale. I primi CePI della SSPC-IFREP sono nati sul finire degli anni ’90 a Roma, Cagliari e Venezia. Nel 2000 si è avviata l’esperienza del CePI presso la SSSPC-UPS a Roma. Nel 2010 è stato istituito il CePI della SSPT a Latina ed attualmente si è attivato un CePI presso la SSPIG a Palermo. Questa varietà regionale consente di acquisire tutta una serie di informazioni che permettono di raccogliere dati statistici rappresentativi di una vasta popolazione. Infatti, in questa organizzazione, è coinvolto anche il Laboratorio di Ricerca sul Sé e l’Identità (La.R.S.I.), un centro istituito presso le scuole di specializzazione, che ha al suo attivo diversi progetti di ricerca realizzati grazie al materiale raccolto pressi i diversi CePI, dove gli allievi somministrano ai pazienti durante il percorso terapeutico una serie di questionari, utilizzati sia per la lettura del caso singolo, sia per fare ricerca.

Le persone che usufruiscono del Ce.P.I. di Roma provengono da tutta l’area metropolitana e, in alcuni casi anche dalla provincia. Si tratta per la maggior parte di persone che rientrano nella fascia di età tra i 30 e i 40 anni e negli ultimi tempi si è cominciato ad assistere anche ad un incremento della fascia over 65. Questo ha permesso agli allievi di iniziare a cimentarsi con le caratteristiche del lavoro con i pazienti anziani, arricchendo in tal modo la propria visione sul cambiamento terapeutico e sui modi per favorirlo.

Responsabile della sede di Roma è stata per anni una collega di valore come Silvia Tauriello che mi ha trasmesso con pazienza, passione e professionalità tutto quanto potesse essermi utile per prendere il suo posto all’interno di un’organizzazione che presenta la complessità di un lavoro che vede coinvolti diversi attori: allievi, docenti, pazienti, tirocinanti e i colleghi del La.R.S.I. Una complessità non sempre facile da gestire, ma che rappresenta una sfida e un’occasione di crescita ed evoluzione non solo per me, ma anche per tutti coloro che dentro a tale complessità si cimentano ogni giorno.

Annacarla

 

Per quanto riguarda la sede di Cagliari, il Ce.P.I. è stato guidato per anni dalla professoressa Lucia Fruttero e da qualche anno dal sottoscritto. Riconosco il valore dell’esperienza del CePI nella formazione degli allievi e loro stessi riportano, anche dopo anni, l’importanza che ha avuto questa esperienza. Avendo contatto con il territorio ormai il Ce.P.I. è riconosciuto dal territorio come una grande risorsa e sia il privato ma anche il pubblico invia al nostro Centro. Da anni qui a Cagliari non si promuove pubblicità in quanto ormai è entrato nel tessuto della regione e numerose sono le richieste di prese in carico.

Davide

 

Nella sede di Venezia-Mestre, la professoressa Raffaela Barbon ha curato il Ce.P.I. fino al 2016, con grande maestria, empatia e professionalità; dal 2017 sono subentrato a lei, raccogliendo un’eredità molto ricca e stimolante dal punto di vista professionale. Nella sede di Venezia-Mestre, infatti, afferiscono allievi da un territorio molto vasto, che copre ben cinque regioni (Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino Alto-Adige, Emilia Romagna e anche talvolta dalla provincia di Brescia, in Lombardia). Le richieste di presa in carico dei pazienti seguono questo andamento geografico. Pertanto per questa sede è fondamentale la pubblicità, cui partecipano con grande impegno anche gli allievi. Il risultato è ottimo: il Ce.P.I. di Venezia-Mestre è ora conosciuto come una risorsa importante nel territorio, perché può assorbire le necessità di pazienti che non potrebbero accedere nei CSM delle USLL, visto il sovraffollamento e, allo stesso tempo, che sono in difficoltà nel permettersi una psicoterapia nel privato.

Stefano

 

Anna Carla Senesi (Responsabile CePI di Roma)

Davide DeVilla (Responsabile CePI di Cagliari)

Stefano Iapichino (Responsabile CePI di Venezia-Mestre)